Per potersi qualificare Start up innovativa, un’impresa deve rispettare i seguenti requisiti:
Rispettare i suddetti requisiti è relativamente agevole. Anche il divieto di distribuzione di utili costituisce una limitazione solo apparente, essendo circoscritto ai primissimi anni di attività: come si vedrà, il regime ha una durata massima di cinque anni. L’impresa deve inoltre rientrare in almeno una delle seguenti casistiche che identificano il carattere innovativo dell’attività.
1) SPESE R&S → deve sostenere spese di ricerca e sviluppo per almeno il 15% del maggiore tra costo e valore della produzione risultanti dall’ultimo bilancio approvato (nel primo anno di attività il rispetto del requisito può essere autocertificato).
Sono escluse dal conteggio le spese per acquisto e locazione di immobili, mentre vi rientrano quelle per: sviluppo precompetitivo (es. sperimentazione, prototipazione, business plan), servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, personale impiegato nella R&S, registrazione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale.
2) PERSONALE → deve impiegare personale altamente qualificato, alternativamente:
Nel calcolo, da effettuarsi “per teste”, rientrano tutti coloro che percepiscono redditi di lavoro dipendente, inclusi i soci–amministratori, purché abbiano un impiego retribuito nella società diverso dalla carica sociale ricoperta (sono quindi esclusi gli amministratori che eseguono solo attività direzionale e non anche lavorativa).
3) TITOLARITA’ DI BREVETTI O DIRITTI → deve essere titolare (o depositaria o licenziataria) di almeno una privativa relativa ad un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale, ovvero titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore registrato.
La qualifica di Start up innovativa si acquisisce con l’iscrizione in una sezione speciale del Registro delle imprese e può essere mantenuta al massimo per cinque anni dalla data di costituzione.
Nella domanda di iscrizione il legale rappresentante deve autocertificare il possesso dei suddetti requisiti e fornire una descrizione delle caratteristiche dell’attività svolta.
La perdita dei requisiti comporta la cancellazione dalla sezione speciale, pur permanendo quella ordinaria.
Un’importante caratteristica delle Start up innovative è che le imprese costituite in forma di Srl, in deroga a quanto ordinariamente previsto dal Codice civile, possono creare categorie particolari di quote di partecipazione: es. quote prive di diritto di voto, con diritti di voto non proporzionali alla partecipazione detenuta o limitati a particolari argomenti.
Questo aspetto può contribuire al consolidamento del potere decisionale in capo all’imprenditore, limitando le ingerenze degli investitori nella gestione e quindi ponendo un argine agli svantaggi potenzialmente derivanti dalla suddetta polverizzazione delle partecipazioni al capitale sociale.
Ulteriori agevolazioni tutelano la Start up innovativa anche nel caso di -scongiurato- insuccesso dell’iniziativa imprenditoriale:
Come brevemente anticipato, è una delle principali difficoltà con cui devono confrontarsi la maggior parte delle Start up: uno o più imprenditori hanno un’idea innovativa ma non dispongono delle risorse economiche per sostenere gli investimenti necessari, né riescono ad ottenerlo facendo ricorso al credito bancario. Il legislatore ha cercato di arginare questa criticità concedendo importantissimi benefici fiscali a persone fisiche e giuridiche che investono in queste imprese. Ma non solo.
Le Start up innovative costituite in forma di Srl, in deroga a quanto ordinariamente previsto dal Codice civile, possono emettere quote oggetto di offerta al pubblico, anche attraverso portali per la raccolta di capitali di rischio, c.d. “crowdfunding” (letteralmente “finanziamento dalla folla”, un processo di raccolta fondi attraverso il quale molte persone sostengono lo sviluppo di un progetto o di una iniziativa).
Esistono già numerosi portali di equity crowdfunding di cui le Start up innovative si possono avvalere per la gestione di campagne di raccolta fondi. Essi mettono a disposizione del pubblico la descrizione del progetto imprenditoriale, declinato nel piano di investimento, nelle strategie di prodotto e di mercato da intraprendere e negli obiettivi prefissati. Con pochi click il pubblico può decidere di aderire alla campagna (anche sottoscrivendo gettoni di importo prefissato, es. € 250/500) ricevendo poi la rendicontazione delle detrazioni fiscali di cui può beneficiare.
Esistono inoltre operatori specializzati ad investire nel capitale di rischio a cui gli imprenditori possono rivolgersi nelle prime fasi di sviluppo della propria attività per sostenere le fasi più rischiose di sviluppo dell’idea prima che possa essere messa sul mercato.
Infine, uno strumento per favorire l’accesso al credito delle Start up innovative è il Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi: una garanzia diretta sui finanziamenti bancari che copre fino all’80% dell’importo massimo garantibile di € 2.500.000.
Il rilascio della garanzia sul credito bancario da parte del Fondo, per le Start up innovative è gratuita, prioritaria e semplificata. La garanzia è concessa senza valutazione dei dati contabili di bilancio dell’impresa: è la banca che valuta il merito creditizio e procede con la richiesta della garanzia.
Va sempre tenuto presente che la possibilità di ottenere la garanzia non implica la possibilità di ottenere il finanziamento, poiché la banca nelle sue valutazioni tiene in considerazione anche altri aspetti.
Al secondo trimestre 2022 il Fondo ha gestito complessivamente 15.829 operazioni. L’ammontare complessivo dei finanziamenti potenzialmente mobilitati supera i 2,9 miliardi di euro.
La crisi pandemica e la transizione digitale hanno accelerato alcune tendenze già in atto nei mercati facendo emergere nuovi paradigmi di produzione e distribuzione. Un impatto non trascurabile è inoltre determinato dalla crescente sensibilità nei confronti della sostenibilità ambientale. In questo scenario è fondamentale la capacità di adattarsi ed innovare. In ottica competitiva, questa capacità può determinare il successo o l’insuccesso dell’impresa.
Secondo il rapporto annuale del MISE, il numero delle Start up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro Imprese è aumentato sia nel 2020 che nel 2021, arrivando nel mese di settembre 2021 a 13.999. Il contributo di queste realtà è stato apprezzabile dal punto di vista occupazionale.
Si prevede che in futuro verranno forniti ulteriori stimoli alla nascita e diffusione di queste imprese, poiché il PNRR prevede ingenti risorse destinate allo stimolo di innovazione e digitalizzazione.